Arte e storia di un santuario lucano dimenticato

 

 

In Basilicata, nell’abitato di Ripacandida in provincia di Potenza, è custodita una piccola chiesa dedicata a san Donato, vescovo e martire di Arezzo (IV secolo).

Costruita verosimilmente nel XII secolo, con corpo rettangolare a aula unica con alta copertura a crociera e terminante con coro quadrato, la chiesa fu affidata a un gruppo di monaci benedettini che seguivano la Regola inaugurata a Montevergine (Av) da san Guglielmo da Vercelli (1085-1142).

A partire dalla seconda metà del Quattrocento e sino ai primi decenni del Settecento, la chiesa fu interamente affrescata con Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, Storie agiografiche, Inferno, Purgatorio (nella variante iconografica del “Ponte del capello”, costituendo il terzo caso in Italia) e Paradiso; essi, ad oggi, sono i cicli pittorici più completi della Basilicata.

Questo volume, ricostruendo le fasi storiche e artistiche della chiesa ripacandidese, dimostra come la Basilicata, regione ancora e purtroppo non degnamente indagata, sia stata sì terra di confine, ma soprattutto luogo di fecondi scambi culturali con il basso Lazio, la Campania, la Puglia, l’Abruzzo e le Marche.

La Chiesa di San Donato

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